Nascere una seconda volta

DiSimona Butò

Nascere una seconda volta

Eccomi di nuovo in un posto caldo e accogliente. L’unico suono che sento sono le fusa del mio fratellino: ci ritroviamo insieme in un luogo che non conosciamo ma che ci sembra benevolo.

Quella mano morbida che mi aveva sollevato dal terreno umido, districandomi dai ramoscelli, adesso è la stessa che ogni tanto ci solleva, ci accarezza dolcemente… ma soprattutto ci fa entrare nella pancia un latte che assomiglia tanto a quello che ci dava la mamma!

Non è facile andare avanti senza di lei. Quasi avevamo appena aperto gli occhi e stavamo solamente iniziando ad esplorare il mondo… Quella nostalgia che mi prende, però, ogni istante che passa viene soppiantata dalla gratitudine che provo nei confronti della mia “mamma adottiva”.

E’ solo grazie a lei che oggi io e mio fratello siamo qui, in mezzo ai panni, acciambellati l’uno contro l’altro, a dormire placidamente.

Che cosa l’avrà condotta a passare nel bosco in quel momento? Come avrà fatto a sentirci? Perché ha deciso di salvarci?

Non so rispondere nemmeno a una di queste domande.

Ma so dire “grazie, mamma… è solo grazie a te che sono nato una seconda volta…”

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